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Al via l’anno giudiziario, è scontro tra politica e magistratura

Milano, 23 gen. (askanews) – Da un lato, il governo che preme sul pedale dell’acceleratore sulla separazione delle carriere e, come assicurato dal ministro Carlo Nordio, punta a portare a casa l’approvazione definitiva della riforma costituzionale in prima e seconda lettura da parte di Camera e Senato “entro l’estate”. Dall’altro lato, i magistrati che alzano le barricate contro una riforma che “non risponde ad alcuna esigenza di miglioramento del servizio giustizia, ma determina l’isolamento del pubblico ministero” con “il concreto rischio del suo assoggettamento al potere esecutivo”. L’anno giudiziario 2025 si apre in uno dei momenti più duri dello scontro tra politica e magistratura.

Dopo il via libera, in prima lettura, dell’aula di Montecitorio alla riforma che introduce la separazione delle carriere tra magistratura inquirente e giudicante, le toghe sono sul piede di guerra. Il comitato direttivo centrale dell’Anm, dopo l’assemblea straordinaria del 15 dicembre scorso, ha proclamato una serie di iniziative di protesta che avranno il loro culmine proprio durante le celebrazioni per l’inaugurazione dell’anno giudiaziario.

La cerimonia più importante è quella prevista domani, venerdì 24 gennaio, in Corte di Cassazione alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e delle più alte carico dello Stato e delle istituzioni. Ma il giorno più “caldo” sarà sabato, giorno delle cerimonie nelle 26 Corti d’Appello. Il clima si preannuncia “bollente” soprattutto a Napoli, dove sarà presente il ministro Nordio. Non appena il Guardasigilli prenderà la parola sul palco, i magistrati napoletani “con toga indosso e copia della Costituzione alla mano” abbandoneranno l’aula “in forma composta”. La stessa forma protesta sarà replicata in tutti i distretti italiani: toghe fuori dall’aula durante l’intervento del rappresentante del governo.

Non è tutto. I magistrati si presenteranno all’inaugurazione dell’anno giudiziario indossando la toga e una coccarda tricolore. Prima dell’inizio della cerimonia le toghe si riunitanno all’esterno “mostrando cartelli” con “frasi tratte da un testo significativo sul valore della Costituzione”. Sul palco saliranno anche i rappresentanti territoriali dell’Anm che prenderanno la parola “illustrando le ragioni della protesta e della presenza in toga”. Infine, lunedì 27, tutti i magistrati italiani incroceranno le braccia per una giornata di sciopero contro la separazione delle carriere.

Una forma di protesta che “non può far rimanere silenti”, attacca il Consiglio Nazionale Forense. Che se da un lato “prende atto della decisione dell’Associazione Nazionale Magistrati di voler abbandonare l’aula prima dell’intervento del Ministro della Giustizia e dei suoi rappresentanti in occasione delle cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario”, dall’altro “intende richiamare al rispetto di quegli stessi valori costituzionali che formano condivisione – e non contrapposizione – con la magistratura, e specificamente il principio di eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge, che è caposaldo anche dei principi di autonomia e indipendenza della magistratura”.