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Calcio, Spalletti: “Con la Germania a viso aperto per vincere”

Roma, 19 mar. (askanews) – Alla ventunesima panchina da Commissario tecnico, Luciano Spalletti assapora il suo primo confronto con la nazionale tedesca. Aveva 11 anni nel luglio del 1970, quando il gol di Gianni Rivera decise quella che sarebbe passata alla storia come ‘La Partita del Secolo’, mentre nell’estate del 1982, anno del trionfo al Mundial spagnolo, si stava affacciando al calcio dei grandi con i dilettanti del Castelfiorentino. Anche nel 2006, quando l’Italia di Lippi superò 2-0 la Germania nella semifinale del Mondiale, Spalletti era ancora un semplice tifoso della Nazionale: “Quelle partite lì – dichiara nell’intervista rilasciata a Vivo Azzurro TV – te le porti dietro per tutta la vita. La semifinale del 2006 l’ho vissuta con un trasporto incredibile, quando Del Piero ha segnato abbiamo iniziato tutti a correre davanti al televisore”. Domani sarà tra i protagonisti dell’ennesimo capitolo, il 42°, di una delle grandi saghe del calcio mondiale. A Milano (ore 20.45, arbitra il francese Letexier) andrà in scena solo il primo atto di una doppia sfida dalla quale dipenderà il futuro prossimo degli Azzurri: non solo la qualificazione alle Finals di Nations League, che l’Italia vincendo ospiterebbe a giugno a Torino, ma anche il percorso verso il Mondiale del 2026. “Italia-Germania ha sempre un fascino incredibile – le parole del Ct in conferenza stampa – per i trascorsi e perché sono sempre state due nazionali fortissime. Sono convinto che sarà una bella gara, che tutte e due le squadre giocheranno a viso aperto, per vincere. Se dovessimo andare a rincorrerli sempre sarebbe difficile uscirne in maniera positiva. Loro ci metteranno la qualità che hanno, ma noi vogliamo vincere”.

Per un calciatore dell’Atalanta che arriva, Raoul Bellanova, un altro se ne va. Questa mattina Spalletti ha infatti perso Mateo Retegui, il capocannoniere della Serie A rientrato a Bergamo dopo aver accusato un risentimento muscolare alla coscia destra: “L’abbiamo rimandato a casa perché non ce l’avrebbe fatta, ma si spera recuperi per giocare la prossima partita di campionato con l’Atalanta. Non ha un problema ben definito, ma un affaticamento. Per il momento non chiamo nessuno al suo posto perché voglio veder come va la prima partita, valuteremo anche in base al recupero di Zaccagni e Cambiaso. Se devo chiamare una prima punta chiamerò Piccoli, se devo invece chiamare una seconda punta convocherò Baldanzi”. A guidare l’attacco azzurro domani dovrebbe essere Moise Kean: “Visto che penso verrà fuori una partita da sbattimento, da continui ribaltamenti di fronte, Kean è più adatto. Con lui ho avuto la possibilità di confrontarmi, non solo sul calcio. L’ho conosciuto meglio, è un po’ diverso dal messaggio che manda: è un ragazzo molto sensibile, che tiene alla sua professione e ai suoi compagni. È perfettamente dentro quella qualità morale di squadra che vogliamo andare a creare”.