Categoria: Italiani in Svezia

Italiani in SveziaNovità

Perline

Cosa è una pärlplatta? È una piastrina di plastica rigida sulla quale si possono appoggiare, una ad una da bravo amanuense medievale, delle perline di plastica riciclata a forma di minuscoli rotoli di carta igienica di diversi colori per formare uno schema o un pattern, un po' come in un mosaico.
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Stop

Inspiro ed espiro di nuovo. Più lentamente. Mi aiuta a calmarmi ed essere più consapevole del problema e più attento alle possibili soluzioni. Apro gli occhi e ora ci vedo chiaro.
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Parchi acrobatici

Improvvisamente mi sento forte e spavaldo. Senza paura. Eseguo i passaggi velocemente e con una semplicità imbarazzante. Ora sono io la scimmietta della foresta. Mi lancio da un cavo all'altro al grido di "I believe I can fly". Sono sicuro dei miei mezzi. Mi sento onnipotente. Ho la sensazione che niente mi potrà mai fermare ora che sono una copia di Indiana Jones.
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Vocali svedesi

Sono loro, le vocali svedesi. Un vero grattacapo per chi vuole imparare la lingua. Tranquilli, non vi ammorberò con noiose e complicate dissertazioni di psicolinguistica e fonetica (anche perché non sarei in grado di farle) ma vi introdurrò queste fantastiche letterine svedesi a modo mio, a cazzo di cane. Vi avviso quindi già da subito che ci saranno una marea di imperfezioni e alcune inesattezze. Le ho messe volutamente a fine di bene, con affetto e un pizzico di ironia. Astenersi dunque precisini e puntigliosi. Andate altrove se volete qualcosa di più serio e utile[1]. Benvenuti invece perditempo e bighelloni.
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Colazione

Per me è uno shock. Ero abituato ad altro. Di solito prendevo latte e cereali oppure pane, burro e marmellata nei festivi. Nelle giornate di lusso cornetto e cappuccino al bar quando vivevo ancora in Italia.
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Turista a casa

Nonostante tutto la bellezza della Città Eterna rimane indiscutibile. Rivedere il Colosseo dal vivo, dopo tanto tempo, te lo fa apprezzare quasi con gli occhi di un turista, sperando non siano gli occhi di quel tipo di turista che sfregia le mura dell’anfiteatro con le chiavi per scrivere il proprio nome e che poi risponde alle forze dell’ordine con un candido quanto surreale “…non pensavo fosse così antico…”.