La capra che combatte
Ogni anno, in una cittadina svedese chiamata Gävle, un’enorme capra di paglia...
Il primo Natale… al buio!
Dicono ci sia sempre una prima volta, ebbene, eccomi qui, al mio primo Natale svedese. Non posso negarlo, le candele e le stelle che si mostrano attraverso le grandi vetrate affacciate sulle strade di Stoccolma fanno brillare gli occhi e tornare un po’ piccini. D’altra parte, però, si avvicina un Natale lontano da amici, famiglia e… casa.
Un Natale a Stoccolma
La prima neve è già scesa da un pezzo e l’inverno svedese è iniziato. La gente fuori inizia a camminare con più di attenzione ed il fumo esce dalle bocche dei passanti per il freddo.
Con l’inverno arriva anche il periodo natalizio, probabilmente uno dei periodi più suggestivi in cui visitare la Svezia.
Cercando cose da fare per questi fine settimana invernali/natalizi, mi è venuto in mente di scrivere una piccola guida su cosa fare in questo periodo per la zona di Stoccolma.
Regali
Infatti la fragranza unisex riflette il nostro tempo sfidando le tradizionali norme di genere per rafforzare l'espressione personale. I giovani vogliono fragranze che li riflettano come individui. Dopo alcuni anni economici difficili, il profumo unisex è un accessorio che molti regaleranno e si regaleranno.
Crisi o guerra
Tutta questa premessa per scrivere che tra poco arriveranno delle raccomandazioni. In realtà sarà recapitato l'aggiornamento di un libretto già distribuito sei anni fa con lo stesso titolo. Un titolo un poco preoccupante: “Se arrivano la crisi o la guerra”. La Svezia è decisamente il paese delle raccomandazioni. Non quelle nefaste per ottenere qualcosa anche se non è propriamente dovuto, ma quelle che raccomandano di fare o non fare qualcosa a fin di bene nostro e della comunità.
Movember
Aggiusto un po’, arriccio all’infuori e all’insù con un’abilità che stupisce anche me stesso. Ormai ci ho preso mano e ho appena rifinito dei baffi a manubrio. Vittorio Emanuele II, Buffalo Bill e lo stereotipo dell’uomo messicano sarebbero orgogliosi di me. Mi rendo conto però che non raggiungerò mai Salvador Dalì quindi meglio andare oltre.
Bruno
Dopo aver cercato invano altro cibo, si era adagiato sul fianco in cerca di ristoro, proprio sotto il rifugio dove mi ero sistemato per studiare i suoi comportamenti. Era probabilmente l’ennesimo riposino della giornata nella sua tana. Non potevo muovermi e avrei dovuto aspettare il suo risveglio fino alle ore crepuscolari se non fosse che l’arrivo dei suoi cuccioli lo avevano distolto dalla pacchia in panciolle. Con i loro schiamazzi e giochi incontrollati i piccoli lo avevano reso nervoso. Lo sentivo diffondere ripetutamente profondi e prolungati brontolii (definiti “ruglio”) nel tentativo di controllare senza successo la vivacità della prole. Nonostante fossi ben al sicuro dai suoi possenti artigli, avevo cominciato ad allarmarmi, impaurito di non poter più andare via.
Italiani in Svezia nei secoli: Rosa Scarlatti
Rosa è 23 anni più grande di lui. Pietro inizia la sua carriera musicale nel 1705 come Maestro di Coro della Cattedrale di Urbino. Tre anni dopo, nel 1708, suo padre lo porta a Napoli, dove diviene Organista di Corte. Nel 1728 compone quella che poi sarà la sua unica Opera Lirica, “Clitarco”, la quale viene messa in scena al Teatro San Bartolomeo. Fra i suoi lavori principali vi sono tre Cantate e diverse Toccate. Pietro morirà a Napoli il 22 febbraio 1750. Altri parenti di Rosa da parte della Famiglia Scarlatti sono: Anna Maria Scarlatti, Cantante, sorella di Alessandro Scarlatti; Francesco Scarlatti, Compositore, fratello di Alessandro Scarlatti; Melchiorra Brigida Scarlatti, Cantante, sorella di Alessandro Scarlatti; Tommaso Scarlatti, Cantante Tenore, fratello di Alessandro Scarlatti.
Porte in faccia
Mentre ci avviciniamo al gruppo di villette sulla collina, notiamo che i passanti cambiano strada ogni volta che ci vedono. Se chiediamo informazioni qualcuno fa finta di non averci visto e continua a testa bassa guardando il cellulare, altri ci insultano.
Come ci vedono
Niente di strano fin qui per chi, come me, è cresciuto a pane e kitsch. Lo sbalordimento sopraggiunge quando mi accorgo che i protagonisti di questo revival cantano in italiano.