Dalarna è una regione particolare.

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Ci si trova un pò di tutto. Natura naturalmente con foreste, laghi e montagne. Arte con, fra l’altro le abitazioni di due noti pittori svedesi come Zorn e Carl Larsson. Luoghi di interesse speciale come la miniera di rame di Falun. Sport con la Vasaloppet. E cani.

Perché I cani? Non ci sono razze speciali in Dalarna. Solo che per me Dalarna rappresenta il posto dove fare delle passeggiate su slitte trainate da cani. Ammetto che ci sono altri posti con lo stesso tipo di divertimento anche in Italia, ammetto che é un ricordo molto personale, ma mi piace condividerlo perché lo trovo molto bello.

Chiudiamo gli occhi ed immaginiamo. Si lascia Mora ed Orsa verso nord, si prosegue per altre 3 miglia svedesi nel nulla bianco di foreste innevate e si arriva ad una capanna.

Ma prima di arrivare si sentono loro. I cani! Abbaiano, abbaiano. Pensate una ventina di cani che abbaiano tutti insieme. Un concerto. E perché abbaiano? Perché vogliono correre. Vogliono farsi notare per essere agganciati alla slitta e poter correre.

Poi si arriva e si vedono le slitte ed i cani. Il posto non è turistico. I conduttori sono persone che vivono vicino ed amano le corse in slitta. Partecipano a corse sulle lunghe distanze come la Iditarod quando la prova di resistenza è per ambedue, i conduttori ed i cani. I cani sono di razze diverse, Husky siberiano, Samoiedo ed incroci. Importante, per evidenti ragioni di omogeneità nel tiro, che siano della stessa taglia.

I cani abbaiano e saltano mentre il conduttore li prende uno ad uno e li fissa alla slitta cominciando dal capo, il cane di testa, che è quello più intelligente e razionale spalleggiato dal suo vice che lo aiuta nel curvare. Poi li aggancia due a due  fino ad essere otto o dieci. I ruoli sono fissi. Dopo il capo vi sono i cani che fanno il lavoro pesante di tiro ed infine gli ultimi vicino alla slitta che aiutano nelle curve.

La bravura del conduttore è di conoscere i propri cani, ottimizzare la loro posizione per una maggiore coesione del gruppo e mettere vicino quelli che si piacciono.

Fissati i cani si parte e comincia la corsa nel silenzio sulla neve bianca. I cani corrono e non abbaiano più. Se hanno sete bevono al volo la neve e se hanno dei bisogni fisiologici li soddisfano in corsa. Il conduttore urla gli ordini al capo e tutti gli altri seguono. Siamo affidati a loro e loro si affidano a noi per essere guidati.

Da millenni i cani hanno aiutato l’uomo nei trasporti su neve.

Memorabile fu la corsa di 1000 km in Alaska nel 1925 da Nenana a Nome per portare dei medicinali vitali per contrastare una epidemia di difterite. Gli aerei non potevano volare per il cattivo tempo e le navi erano troppo lente, ma una staffetta di slitte con cani riuscì a portare a Nome le medicine  che salvarono tante persone. Un conduttore norvegese Gunnar Kaesen ed il suo cane guida Balto arrivarono in tempo. Di Balto c’è anche una statua al Central Park di New York City. In memoria di questa prova è stata creata la corsa Iditarod di 1500 km da Anchorage a Nome.

Finita la corsa resta il ricordo della natura che si attraversa, ma anche del profondo legame che si crea tra uomini e cani, i nostri migliori amici.

Massimo Apolloni
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