Ci ritroviamo attorno alle ricorrenze più importanti per il nostro Paese per riconoscerci e agire insieme. In questa epoca scossa dall’emergenza pandemica e dalle sue conseguenze, abbiamo iniziato un dibattito su come si affrontano le crisi della democrazia. Per il 76° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, abbiamo prodotto un approfondimento su un esempio emblematico nella storia, il colpo di stato dell’11 settembre in Cile. Nel video del 25 aprile, pubblicato sulla pagina Facebook dell’associazione Fratelli Rosselli di Stoccolma e anche sul sito italienaren.org, offriamo un’introduzione sulla storia e situazione politica cilena a cura di Silvano Garnerone, membro del direttivo della nostra associazione e della FAIS. Segue l’intervista ad Antonella Dolci come testimone diretta degli eventi di quei giorni in Cile. Proprio a seguito del colpo di stato, dovette lasciare il paese per sempre. Ci consegna un racconto, “Pasta e fagioli all’ambasciata”, in cui Antonella ricorda i giorni del colpo di stato quando abitava nella capitale Santiago e si rifugiò per due mesi all’Ambasciata italiana. Nell’intervista Antonella Dolci rivela alcuni particolari non trattati nel racconto che riguardano l’esperienza personale nel momento in cui la crisi ha travolto la comunità cilena.
Quanto a noi, in un’epoca di grandi cambiamenti, flessibilità e precarietà, abbiamo studiato e viaggiato per ampliare le nostre possibilità di scelta. Siamo partiti dall’Italia in cerca di nuove opportunità in Svezia. La libertà di partire e di scegliere è preziosa: ci dà la possibilità di trovare un posto davvero adatto a noi, alle nostre capacità e aspirazioni. Ma è altrettanto importante scegliere fra le opzioni e impegnarsi. Con l’associazione Fratelli Rosselli a Stoccolma, abbiamo creato uno spazio per confrontarci a partire dalla nostra esperienza di italiani in Svezia: partecipiamo al dibattito sociale e politico, affrontiamo insieme temi di innovazione politica a partire dai valori di solidarietà, libertà, eguaglianza, giustizia, sempre dai fatti, slegati da partiti. In questo abbiamo trovato presto il sostegno della FAIS e degli italiani che sono in Svezia da più tempo.
La nostra scelta di “entrare nelle cose” e di non rimanere a lato, è una posizione precisa che invitiamo tutti a prendere. Scegliere qualcosa e attenersi ad essa, resistendo alla tirannia di “mantenere aperte tutte le porte”, non è così facile, ovviamente. Si vedono persone scegliere in modo diverso da noi, a volte peggio o meglio di noi. Ma impegnarsi veramente a lungo termine – Pete Davis ce lo ricorda nel suo ultimo libro “Dedicated” – è un rifiuto del pensiero superficiale a favore di relazioni durature. Potrebbe rifare la nostra politica: una visione di dignità e democrazia che vorremmo vedere realizzata anche per noi. Vogliamo essere “persone solide” in una società “liquida” in cui i confini e i riferimenti sociali si perdono, in cui i poteri – ce lo spiegava Zygmunt Bauman – si allontanano dal controllo delle persone.
Dall’inizio del 2019 ci siamo occupati di elezioni europee in Svezia e in Italia, di sostenibilità ambientale, di solidarietà e questioni degli italiani in Svezia, di rinascita delle democrazie. Se condividi i nostri valori e puoi impegnarti con noi, contattaci a fratellirossellise@gmail.com
Lara Olivetti
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