Roma, 25 apr. (askanews) – A fronte di Stati Uniti che creano barriere commerciali, puntando a riportare all’interno dei loro confini produzione industriale e attività economiche, secondo il direttore del Dipartimento europeo del Fondo monetario internazionale, il tedesco Alfred Hammer l’Europa deve fare esattamente l’opposto. “Dovrebbe puntare e avere maggiori scambi commerciali, non meno. Preservare l’apertura della sua economia è cruciale, data l’importanza del commercio e l’Europa deve continuare a espandere la sua rete di accordi di libero scambio”, ha affermato durante una conferenza stampa nel corso delle assemblee primaverili a Washington.
“Nel far fronte agli shock dovuti ai dazi commerciali, qualunque supporto a imprese, che siano sane, deve essere temporaneo e mirato. L’Europa deve proteggere le persone, ma dobbiamo essere attenti a non metterci di traverso a cambiamenti strutturali inevitabili”, ha sostenuto Kammer.
L’esponente tedesco del Fmi si è mostrato perfino apparentemente contrario a effettuare interventi contro l’atteso dirottamento di esportazioni dalla Cina verso l’Europa a seguito dei daxi Usa. “Secondo le nostre stime preliminari dovrebbero corrispondere allo 0,25% del Pil europeo sul breve termine. È probabile che abbassino i costi di produzione per le imprese europee e i prezzi per i consumatori. Complessivamente gli impatti di questo canale appaiono di proporzioni gestibili -ha detto Kammer – e anche le esportazioni europee saranno a loro volta coinvolte”.