Osaka, 13 apr. (askanews) – Il Padiglione Italia all’Esposizione universale 2025 di Osaka, in Giappone, può essere uno “strumento straordinario” per confermare e rafforzare “la presenza politica ed economica” del nostro Paese “in tutta l’Asia”. Antonio Tajani è arrivato in città questa mattina, al termine della sua missione in India. In un momento “complicato” a livello internazionale, sul piano commerciale, “con il rischio di una guerra dei dazi”, Tajani ha voluto confermare il ruolo trainante e le possibilità offerte dall’Expo per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ribadendo inoltre la centralità dei rapporti tra Italia e Giappone, già rinforzati dal partenariato strategico firmato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dalla recente visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Occorre “lavorare anche su questi mercati, il mercato giapponese, il mercato indiano, i mercati orientali”, che “rappresentano una straordinaria opportunità”, ha sottolineato il titolare della Farnesina.
Il Giappone di oggi, d’altra parte, è al centro del nostro interesse nella regione dell’Indo-Pacifico, una delle più importanti del mondo per la nostra proiezione economica nell’ambito della strategia della diplomazia della crescita. Con una crescita economica prevista al 4,4% nel 2025 ed uno sviluppo demografico sostenuto, in particolare nei Paesi del sud-est asiatico, l’Indo-Pacifico è destinato ad accrescere anche in futuro la propria rilevanza economica e commerciale internazionale. Insomma, si tratta di un’area a cui l’Italia guarda “con sempre maggiore attenzione”, allo scopo di trovare nuovi spazi per le nostre aziende e l’export dei prodotti Mady in Italy, mentre restano vive le tensioni legate ai dazi americani e alle politiche commerciali di Donald Trump.
A questo proposito, Tajani ritiene che “la situazione stia lentamente migliorando”, dopo la parziale marcia indietro sui dazi decisa da Trump. E il prossimo viaggio della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Usa, secondo il ministro, potrà servire a rafforzare i rapporti con gli americani, “a spingere il governo americano ad arrivare a dazi zero”. Washington resta infatti un alleato chiave per l’Italia e secondo Tajani sarebbe “un errore clamoroso” pensare di barattare l’amicizia con gli Usa con quella con la Cina, per fare un dispetto agli Stati Uniti. Il negoziato dell’Unione europea con Trump in materia di scambi commerciali sta ripartendo e ci sono quasi 90 giorni di tempo per concludere un eventuale accordo. Il Commissario europeo per il Commercio Maros Sefcovic proprio domani vedrà la controparte americana a Washington. “Intanto”, però, “lavoriamo su tutti gli altri fronti e l’area orientale dall’Asia centrale, fino a Vietnam, Corea del Sud, Giappone, India, Filippine, Singapore, Vietnam e anche Australia e Nuova Zelanda, è quella in cui noi possiamo fare di più, perché le opportunità sono tantissime”, ha sottolineato il ministro intervenendo al Focus Asia-Pacifico del Piano d’Azione per l’Export italiano nei mercati extra-UE ad alto potenziale, assieme ai vertici di Confindustria, Confartigianato, Confcommercio e Altagamma, ad esponenti del mondo delle imprese e ai rappresentanti di ICE, Confindustria, Sace e Simest.
Un importante impulso può arrivare proprio dall’Expo di Osaka. Il Padiglione Italia, che ospita per la prima volta al uso interno la Santa Sede, è concepito per riflettere al meglio l’identità italiana e raccontarne le eccellenze e i valori. Rappresenta, inoltre, una straordinaria vetrina per proiettare nel mondo le eccellenze italiane, che coniugano da sempre storia e innovazione, alta tecnologia e tradizione. La struttura vuole essere una grande vetrina per un “Made in Italy che non ha rivali nel mondo” ed è capace di “abbattere alcune barriere tariffarie grazie alla qualità del prodotto italiano”, ha detto il ministro durante la cerimonia di inaugurazione, prendendo la parola dalla madrina della manifestazione, Serena Autieri, e dopo l’intervento dell’ambasciatore Mario Vattani, Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025.
Dopo il rituale taglio del nastro e gli inni nazionali di Giappone, Santa Sede e Italia, suonati dalla Banda dei Carabinieri, il ministro ha visitato le diverse sale del Padiglione. Guidato dall’ambasciatore Vattani, Tajani ha così potuto ammirare le installazioni esposte: tra le altre, l’Atlante Farnese, il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci e le opere di Mimmo Paladino, Jago, Boccioni, Oriana Persico e Francesca Leone.
Riferendosi alla presenza del padiglione della Santa Sede, Tajani ha quindi spiegato che con essa si intende “riconoscere l’importanza delle nostre radici culturali”. Ad ascoltarlo anche Monsignor Rino Fisichella, commissario generale per la Santa Sede all’Expo 2025 a Osaka, che ha rivolto un sentito ringraziamento a Papa Francesco per avere “deciso che l’unica opera del Caravaggio” presente ai Musei Vaticani, “La Deposizione di Cristo”, fosse esposta al Padiglione Italia in Giappone. Ricordando il “momento particolare” che sta vivendo il pontefice, Fisichella ha sottolineato che “Papa Francesco ha voluto che questo padiglione creasse un evento di dialogo e confronto”. “Cosa che avverrà con la collaborazione dell’Italia anche nei vari eventi che nel corso di questi 185 giorni segneranno le tappe dell’Expo 2025”, ha commentato. (di Corrado Accaputo)