Roma, 22 apr. (askanews) – Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica globale, principalmente a seguito di dazi commerciali imposti dall’amministrazione Usa e delle rappresaglie decise da altri Paesi. Ora per quest’anno indica una espansione del Pil globale del 2,8%, cui dovrebbe seguire un più 3% nel 2026. I dati sono contenuti nel Word Economic Outlook, pubblicato in occasione delle assemblee primaverili e segnano un taglio di 0,5 punti percentuali per quest’anno e di 0,3 punti percentuali per il prossimo, rispetto alle stime che l’istituzione internazionale aveva aggiornato lo scorso gennaio.
“non prevediamo recessione economica ma stimiamo che i rischi di recessione siano saliti dal 25% dello scorso ottobre al 40% al momento attuale”, ha affermato il capo economista del Fmi, Pierre-Olivier Gourinchas nella conferenza stampa di presentazione dello studio.
Nell’editoriale del rapporto, il Fmi afferma che dazi e contromisure rappresentano di per sé “un grande shock per l’economia”. Inoltre “l’imprevedibilità con cui queste misure si sono dipanate ha a sua volta avuto un impatto negativo sull’attività economica e sulle prospettive e, al tempo stesso, rende più difficile del consueto fare previsioni”.
Per gli Stati Uniti, il Fmi ha effettuato tagli alle previsioni di crescita di portata maggiore di quelle globali, con cui ora indica una espansione dell’1,4% quest’anno (-0,9 punti) e dell’1,5% il prossimo (-0,4 punti). Per l’eurozona il taglio è stato più limitato e pari a 0,2 punti percentuali per entrambi gli anni, con una espansione ora stimata allo 0,8% sul 2025 e all’1,2% sul 2026.
Per la Germania, il Fmi prevede crescita economica a zero quest’anno e un più 0,99% il prossimo, rispettivamente tagliate di 0,3 e 0,2 punti percentuali. Per la Francia è attesa una crescita dello 0,6% quest’anno e dell’1% il prossimo, tagliate rispettivamente di 0,2 e 0,1 punti percentuali.
Per l’Italia, il Fmi prevede 0,4% di crescita quest’anno e 0,8% il prossimo, con tagli di 0,3 e 0,1 punti percentuali. La Spagna si conferma il tra le grandi economie dell’area euro quella che mantiene tassi di espansione più vigorosi, 2,5% quest’anno e 1,8% il prossimo, nel primo caso rivista rialzo di 0,2 punti percentuali mentre il dato 2026 è stato confermato.
Il Fmi ha poi nettamente tagliato le previsioni di crescita economica della Cina, al 4,5% quest’anno e al 4,6% il prossimo, rispettivamente 0,6 e 0,5 punti percentuali in meno. Per il Giappone prevede 0,6% di crescita quest’anno e il prossimo, sul 2025 un taglio di 0,5 punti percentuali sul 2026 di 0,2 punti percentuali.
L’India resta l’economia del G20 con i maggiori tassi di crescita, 6,2% quest’anno e 6,3% il prossimo, rispettivamente tagliate di 0,3 e 0,2 punti percentuali; per la Russia il Fmi prevede 1,5% di crescita quest’anno e 0,9% il prossimo, nel primo caso la stima è alzata di 0,1 punti, per il 2026 è tagliata di 0,3 punti. (fonte immagine: IMF).