Le giornate si allungano. La luce é splendida. La natura è in fiore, Gli uccelli cantano. Le zanzare cominciano a colpire.
È arrivata l’estate in Svezia.
Per chi ancora la usa é tempo di aprire una carta della Svezia e vedere se è il caso di fare un po’ di turismo.
Io che adoro le carte geografiche l’ho fatto e ho cominciato a cercare possibili mete e ho trovato un’interessante regione dichiarata patrimonio dell’umanità dalle Nazioni Unite.
Che cosa ci sarà mai di così interessante mi sono detto. Andiamo a controllare. E così sono salito in auto per un giro di pochi giorni in direzione nord verso… Hälsingland per visitare le Hälsingegård, le fattorie decorate di Hälsingland.
L’auto è necessaria perché la zona è a più di 30 miglia svedesi da Stoccolma e poi è indispensabile per spostarsi da una fattoria all’altra.
Ma fatti questi 300 chilometri e una volta lasciata la costa si entra in una zona verde principalmente agricola dove vi sono più di 1000 case decorate. Spesso case grandi anche a due piani. Case normalmente ben tenute. E di queste, sette sono state dichiarate patrimonio dell’umanità.
Ma cosa c’è di speciale?
Bisogna tornare indietro al 1600 e ai secoli successivi e pensare che sorgono in una zona dove non esisteva la nobiltà ma solo contadini liberi, alcuni benestanti. Questi contadini costruivano gli edifici traendo ispirazione da castelli o residenze poste in altre regioni adattandole alle realtà locali.
Le fattorie non hanno strutture uniche, ma variano a seconda del tempo e del periodo costruttivo. In comune hanno il materiale, l’ampiezza degli edifici adibiti ad abitazione e la presenza di edifici accessori e di servizio. Talvolta i contadini costruivano anche edifici destinati solo alle feste importanti come battesimi, matrimoni, funerali o altri destinati solo a dormire.
La prosperità dei contadini si rifletteva nel costruire edifici sempre più grandi e più decorati
Ma ora avviciniamoci a queste fattorie.
Dall’esterno sono un tipico esempio di tecnica costruttiva tradizionale svedese in legno con decorazione negli infissi e nei profili dei tetti.
Ma quello che affascina sono gli interni. Pareti e talvolta soffitti decorati con affreschi ispirati a eventi biblici, panorami immaginari, ambienti esotici, decorazioni simili a quelle “kurbit” di Dalarna con grandi fiori e fiocchi.
Uno sfavillio di colori e di disegni.
Il bello è che gli edifici fanno spesso parte di fattorie ancora abitate dai proprietari che possono quindi anche dare testimonianze viventi del loro passato.
Non ho rimpianto il viaggio. Non ho rimpianto il tempo impiegato per visitare solo alcune di queste fattorie e non ho rimpianto di avere ascoltato racconti di famiglie narrati dai contadini. È qualcosa di particolare con vere storie alle spalle che merita di essere scoperto.
Massimo Apolloni
Foto: Massimo Apolloni