Nella storia del cinema di animazione, e dell’animazione in generale, sono presenti molte idee brillanti che spesso però non riescono a vedere la luce, per diversi motivi. Tra queste idee, purtroppo, ce ne è anche una che colpisce per il suo fascino e per il rimpianto di quanto sarebbe potuta essere promettente; il desiderio di Hayao Miyazaki e Isao Takahata, le personalità dietro lo Studio Ghibli, di realizzare un film su Pippi Calzelunghe. Il personaggio, nato dalla penna dell’autrice svedese Astrid Lindgren, conquistò il cuore di milioni di lettori in tutto il mondo con le sue avventure stravaganti e la sua personalità unica. Tuttavia, l’idea di portare Pippi sul grande schermo nelle mani di due dei più grandi maestri dell’animazione (a quei tempi agli inizi del loro cammino) rimase, purtroppo, un sogno incompiuto.
Hayao Miyazaki e Isao Takahata sono famosi per uno stile distintivo e la capacità di creare mondi incantati che affascinano e ispirano il pubblico di tutte le età. Lavorando sotto il nome “Studio Ghibli” (fondato da loro), hanno creato capolavori indimenticabili come “La città incantata”, “La principessa Mononoke” e “Il castello errante di Howl”. La loro produzione artistica abbracciava progetti provenienti da storie e romanzi da tutto il mondo, non solo dal Giappone, così l’idea di adattare Pippi Calzelunghe rappresentava un’opportunità per unire due mondi creativi.
Le prime fasi del progetto risalgono agli anni ’70, quando Miyazaki e Takahata iniziarono ad esplorare l’idea di portare Pippi sul grande schermo. L’idea di farne un lungometraggio animato rappresentava una sfida eccitante e affascinante per i due registi, considerato anche il grande successo che la ragazzina dai capelli rossi aveva in, praticamente, tutto il mondo. Astrid Lindgren purtroppo, rifiutò seccamente il materiale concettuale riguardo Pippi, che comprendeva schizzi dei personaggi, delle scenografie e delle locations.[1]
Il progetto per il film su Pippi Calzelunghe non si concretizzò mai. Le ragioni esatte di questa mancata realizzazione non sono mai state completamente chiarite, ma ci sono state speculazioni su divergenze creative, difficoltà logistiche e altri fattori che potrebbero aver contribuito alla sua fine prematura. Tuttavia, il desiderio di vedere Pippi Calzelunghe attraverso gli occhi di Miyazaki e Takahata rimane un sogno non realizzato per i fan dell’animazione di tutto il mondo.
I lavori concettuali, derivati dal mai nato progetto di Pippi Calzelunghe, vennero usati per un altro film animato, con i disegni di Takahata su soggetto di Hayao Miyazaki, chiamato “Panda! Go Panda!”
Uno Qualunque
Foto di Albin Olsson – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=33704097
[1] https://generacionghibli.blogspot.com/2015/05/pippi-langstrump-la-frustrada-serie-de.html?m=1