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Il Parma presenta Chivu: “Un progetto importante”

Roma, 20 feb. (askanews) – A Parma è stato il giorno della presentazione di Cristian Chivu. L’ex difensore di Inter e Roma è il nuovo allenatore dei ducali e subentra a Fabio Pecchia, esonerato dopo la sconfitta di domenica scorsa contro la Roma, la quarta consecutiva per la squadra ducale. Chivu, che fino a oggi ha allenato solo a livello giovanile, ha voluto ringraziare per la scelta il Parma sottolineandone il coraggio nel puntare su di lui: “Sono stato sorpreso dalla chiamata di una società che ha avuto il coraggio di chiamarmi per un colloquio. Conosco bene la realtà di una società con un progetto importante a lungo termine, mi fa piacere esser stato contattato e scelto. I primi giorni sono impegnativi, sei in un frullatore continuo. Mille persone da conoscere e qualcosa che succede ogni minuto ma la priorità è la squadra, conoscere i giocatori anche a livello caratteriale e impostare la prossima partita”. Partita d’esordio per lui che sarà il derby molto sentito contro il Bologna: “Il modello di gioco non lo anticipo, non posso anticipare troppe cose a Vincenzo Italiano. Il Bologna è una grande squadra, abituata a fare un certo tipo di calcio, non credo sia preoccupato. Ovvio che ogni partita poi è complicata in Serie A, nessuno regala nulla”.

Il terz’ultimo posto in classifica impone subito un cambio di marcia nei risultati: “Mi fa piacere ritrovarmi in una società di grandi ambizioni. C’è un progetto importante. La squadra è ricca di giovani di qualità su cui la società ci punta, il nostro compito è ottenere risultati e dargli la possibilità di crescere. Manca qualcosa come autostima in questo momento a causa dei risultati, mi sono focalizzato sul ridare fiducia e coraggio. Bisogna esser propositivi, conta tanto la fiducia”. E proprio sul clima dentro lo spogliatoio Chivu è dovuto subito intervenire: “Quando si cambia allenatore ogni singolo deve dimostrare qualcosa e quindi dà qualcosa in più. L’approccio è stato più che positivo come intensità, c’è voglia di cambiare rotta. Quello che conta poi è il risultato al sabato. Ho visto segnali importanti dal gruppo. Per la fase difensiva, si difende in undici non a tre o quattro. Sono tutti responsabili, si vive di attacco e difesa. Tutti devono essere partecipi nelle due fasi. Non solo attenzione, bisogna lavorare tutti insieme senza pause”.