ITALIANI IN SVEZIA NEI SECOLI: Filippo Taglioni

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FILIPPO TAGLIONI (Milano 5.11.1777 – Como 11.2.1871). Ballerino e coreografo. È il più illustre rappresentante del Balletto Romantico. Suo padre Carlo, torinese, malgrado al momento della sua nascita sia appena un 23nne, è alquanto noto e affermato in mezza Italia sia come ballerino che come coreografo.

Costui, infatti, ha già ottenuto ampi consensi da parte del pubblico e della stampa a Torino, a Firenze, a Roma e al Teatro di San Moisè di Venezia, dove ha proposto, tra gli altri suoi lavori, “La Scuola Olandese”, ossia “L’amante in Statua” del 1796 e “La Recluta con Inganno” del 1797.

E, sua madre Maria Petrocchi, concepisce Filippo a ventun anni, subito dopo aver dato alla luce la primogenita, sua sorella Giuseppa, e prima di Luigia, Lorenzo e Salvatore.

Filippo, a soli dodici anni già fa parte di un corpo di ballo a Firenze. Come i suoi fratelli e come le sue sorelle, pratica il palcoscenico nelle creazioni di suo padre, sia in Italia che all’estero, già in tenera età. Inoltre egli, dopo aver sostenuto per qualche tempo ruoli ‘En Travesti’, diviene Primo Ballerino Assoluto nella stagione del Carnevale 1797 presso il Teatro “Giustiniani” di Venezia.

Va quindi a perfezionarsi a Parigi con Jean-François Coulon e dal 1799 danza all’Opéra nelle coreografie di Louis Milon e di Pierre Gardel.

Ingaggiato, nel 1802, come Primo Ballerino e successivamente come Maître de Ballet dal Teatro dell’Opera Reale di Stoccolma, decide di trasferirsi in Svezia. Sì, perché il Balletto Reale Svedese o Kungliga Baletten, costituisce una delle più antiche e prestigiose compagnie in Europa, che Re Gustavo III ha fondato nel 1773, in risposta al predominio che i francesi e gli italiani vantano in questo settore.

A Stoccolma, il 9 luglio del 1803, sposa la bellissima ventenne Hedvig Sophia Karsten, una affermata ballerina, cantante d’Opera e pittrice, nata nella capitale svedese, figlia del famoso tenore Christoffer Christian Karsten e di Sophie Stebnowska, cantante lirica, attrice e clavicembalista polacca. Un anno dopo, il 3 aprile del 1804, nasce la sua prima figlia Mariana Sophie.

Successivamente il Re di Svezia Gustavo IV lo nomina Coreografo di Corte, ma egli, appena qualche mese più tardi, lascia Stoccolma per andare a debuttare in Austria con “Atalante und Hippomenes”, all’Hoftheater di Vienna. Quando tre anni dopo torna a lavorare, insieme a sua moglie, nella capitale austriaca, viene alla luce il secondo figlio, Paolo.

In Svezia resta fino al 1808, mentre la sua famiglia d’origine vive tra l’Austria e la Germania. Anch’egli, però, in quegli anni deve abbandonare sovente il paese scandinavo con tutti i suoi cari, per poter distribuire gli impegni presi con i teatri delle diverse città italiane ed europee che, sempre più frequentemente, lo invitano ad esibirsi. L’8 aprile del 1812 si spegne, a Napoli, suo fratello Lorenzo, ballerino anche lui, di appena 30 anni d’età.

Nel 1813 è interprete principale nel “Nuovo Pigmalione” di Salvatore Viganò alla Scala di Milano. Riveste ancora ruoli di primo piano a Firenze, a Venezia e a Torino. Come documentano i suoi dettagliati quaderni di appunti, dal 1817 la sua attività si estende soprattutto all’estero. Addirittura, nel 1818, riceve ancora l’incarico di Primo Ballerino e Maître de Ballet al Teatro Kärntnertor di Vienna.

Quindi, oltre che a Stoccolma, Filippo ormai si è affermato anche a Monaco di Baviera, ad Amburgo, a Stoccarda, a Berlino, nonché a Copenaghen e a Napoli.

Tra il 1819 e il 1824 opera ancora a Vienna come Maître de Ballet, subentrando a Jean-Pierre Aumer. Nella capitale austriaca, nel 1822, fa debuttare sua figlia, ormai 18nne, Mariana Sophie con il nome in arte di Marie. Nel giugno del 1827 la famiglia Taglioni al completo, per scampare il pericolo delle guerre napoleoniche, si trasferisce a Parigi, dove, il 23 luglio, Mariana Sophie e Paolo, in arte, rispettivamente Marie e Paul, possono debuttare insieme all’Opéra, in un passo a due composto da Filippo stesso. Ed è proprio all’Opéra, il più importante Teatro di Francia, che egli firma quelle creazioni che lo renderanno celebre, ovvero “Le Dieu et la Bayadère” del 1830, su libretto di Eugène Scribe; il “Ballet des Nonnes” nel ‘Robert le Diable’ del 1831, di Scribe e Giacomo Meyerbeer; “La Sylphide” del 1832, su libretto del tenore Alphonse Nourrit, tratto da ‘Trilby’ di Charles Nodier, che diventerà la pietra miliare del Balletto Romantico e, infine, “La Fille du Danube” del 1836. Théophile Gautier su La Presse del 1° luglio 1844, riporterà: “Con queste creazioni Filippo dà un contributo determinante alla nascita di quello che i contemporanei salutano come un «Nouveau Genre».

Intanto suo fratello Salvatore nel 1832, attraverso la Tipografia Plautina, pubblica a Napoli “Cristina di Svezia: Ballo in Tre Atti” che, nello stesso anno, va in scena al Teatro San Carlo.

La sua carriera internazionale di coreografo proseguirà a supporto di quella di sua figlia Marie, sempre interprete principale delle sue creazioni, tra il King’s Theatre di Londra, con “Mazilia” del 1835; il Teatro Bol′šoj di Pietroburgo, con “La Gitana” del 1838, con “L’ombre” del 1839 e con “Aglaë ou l’Élève d’Amour” del 1841; la Scala con “Satanella” del 1842 e con “La Péri” del 1843.

I primi giorni di maggio del 1838 muore in Italia, all’età di 62 anni, sua sorella Giuseppa sposata con Giacomo Contarini, dopo aver svolto, anch’essa, una splendida carriera come ballerina in diversi paesi d’Europa.

Malgrado il ritiro di Marie dalle scene, avvenuto nel 1844, Filippo, anche se ormai settantenne, continua a seguire l’attività di coreografo, tra Russia, Germania e Austria, fino al 1847 quando, inoltre, accetta di partire alla volta della Polonia con l’incarico di Direttore del Balletto di Varsavia, incarico che naturalmente ha acquisito grazie alle buone relazioni che sua suocera, polacca, ha mantenuto con alcuni illustri esponenti di governo in quel paese.

Il 21 dicembre del 1849 muore, settantenne, a Napoli, sua sorella Luigia, venuta alla luce a Ravenna e sposata con il Conte francese Laurent-Aimé Dubourg.

Filippo Taglioni, quindi, persiste nel suo lavoro di coreografo in Europa fino al 1853. Ma, ormai, quando è alla soglia degli ottant’anni, decide di ritirarsi dalla vita artistica per trasferirsi definitivamente nella villa di famiglia, da lui acquistata anni addietro, sul Lago di Como.

Il 4 ottobre del 1868 muore, settantanovenne, a Napoli, suo fratello Salvatore nato a Palermo, ballerino, affermatosi anche lui in Europa, esibendosi in coppia con sua moglie francese, Adélaïde Perrault.

A Como, Filippo trascorre la vecchiaia e, alla veneranda età di 94 anni, si spegne serenamente nella sua dimora, assistito dalla figlia Mariana Sophie, conosciuta come Marie, sposata e poi divorziata col Conte francese Jean-Pierre-Victor-Alfred Gilbert de Voisins, ormai famosissima ballerina, apprezzata in tutta Europa, la quale morirà ottantenne, a Marsiglia, 13 anni più tardi.

Tre mesi prima di Marie, si è spento, a Berlino, anche suo fratello Paolo, noto come Paul, nato a Vienna, anch’egli affermato ballerino in tutta Europa e finanche negli Stati Uniti d’America, sempre in coppia con sua moglie, la berlinese Amalie Galster.

Fonti e Bibliografia:

G. Tani, Taglioni, in ‘Enciclopedia dello Spettacolo’, IX, Roma 1962, coll. 629-638; Guest Ivor, The Romantic Ballet in Paris, Dance Books, 2008; Pasi Mario e Rigotti Domenico, Danza e Balletto, Jaca Book, 1993; Romani Luigi, Teatro alla Scala-Cronologia di tutti gli spettacoli, Milano, 1862; Sorell Walter, Storia della Danza, Bologna, 1994; Testa Alberto, Storia della Danza e del Balletto, Roma, 2005; F. Regli, Dizionario biografico dei più celebri poeti ed artisti melodrammatici, tragici e comici…, Torino 1860; Marie Taglioni, Souvenirs. Le manuscrit inédit de la grande danseuse romantique, a cura di B. Ligore, Roma 2017.

Alberto Macchi
Photo di: Sconosciuto – [1]; original painting at the Museo del Teatro alla Scala in Milan, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2653123