Sappiamo tutti che la lingua è un veicolo importante per coagulare la storia, le tradizioni, l’identità dei vari popoli.
Ma quante lingue ci sono al mondo? Le ricerche indicano da 5000 a 10000 escludendo i dialetti. E vi sono lingue che essendo parlate ormai purtroppo da poche persone sfuggono alle statistiche. Il numero di circa 6700 é quello più gettonato dai ricercatori come numero di lingue effettivamente utilizzato nel mondo.
Restringendo un pò il cerchio e restando in Svezia, tutti sanno che ci sono cinque lingue minoritarie ufficialmente riconosciute: finlandese, meänkieli vicino al finlandese parlato nel Tornedalen, yiddish degli ebrei di origine dell’Europa centrale, romani degli zingari e le lingue sami.
E questo dei sami mi ha incuriosito.
Sarà che a me piace il Nord della Svezia, sarà che ho viaggiato molto nella loro regione, Sapmi, sarà che ho partecipato da “imbucato” ad un matrimonio sami a Kiruna, sarà che ho mangiato varie volte nelle “Kåta”, sarà perché sono curioso, ho cercato di saperne un pò di più.
I Sami sono uno dei popoli più antichi che vivono ancora nelle regioni settentrionali della Svezia, della Norvegia e della Finlandia nonché nella penisola di Kola in Russia. In Italia li conosciamo ancora come Lapponi, ma questo nome non viene più usato qui per un significato originario dispregiativo.
Le lingue sami fanno parte del gruppo finno-volgaico. Qui non mi addentro nel difficile, ma capisco che sono lingue dello stesso grande gruppo, ma non vicine al finlandese nonostante la prossimità geografica.
In Svezia ed anche in Norvegia si parlano le lingue sami occidentale. E sono ben 5 lingue distinte. Alcune vicino all’estinzione come il Sami di Piteå e quello di Umeå con soli circa 20 persone ciascuno che lo parlano. Il Sami di Luleå e quello meridionale sono molto a rischio con solo rispettivamente circa 2000 e 600 persone che lo praticano. L’unico veramente “in forma” sembra il Sami settentrionale con all’incirca 30000 parlanti.
Sono lingue simili e vi do alcuni esempi:
Sami settentrionale Sami meridionale Luleå sami Piteå Sami Umeå sami
Grazie: giitu gaejhtoe gijtto gijtto gijttuo
Ciao bures buaregh buoris burist buerest
ma può essere talvolta difficile comprendersi fra i sami delle diverse regioni un pó come tra svedesi e norvegesi.
Nel passato fino agli anni 70 del secolo scorso le famiglie sami non parlavano la loro lingua a casa per esperienze negative a scuola, sul lavoro ed in genere nella società. Infatti nella scuola dei villaggi era consentito parlare solo svedese. Nella scuole nomadi si poteva parlare sami, ma la lingua sami non era tra quelle insegnate. Le famiglie stesse forzavano i figli a parlare svedese per offrire loro una maggiore possibilità di sviluppo sociale.
Lo stesso fenomeno esisteva anche con gli emigrati italiani che desideravano che i figli fossero “svedesi” per dare loro un vita migliore nel nuovo paese.
Ora per fortuna tutto é cambiato e si spera che la lingua e la cultura sami sopravvivano nel rispetto di una modernità ormai inarrestabile, ma con la forza delle tradizioni millenarie che una società inserita in un ambiente cosi difficile ha saputo tenacemente conservare.
E se volete conoscere meglio questa società non c’è di meglio che andare a Jukkasjärvi vicino Kiruna e visitare il Márkanbáiki Samiskt frilufts museum e, come premio, godere anche, a seconda della stagione, del sole di mezzanotte o dell’aurora boreale.
Massimo Apolloni
BIld av jacqueline macou från Pixabay