Il 9 giugno 2022 si è celebrato l’anniversario dell’autonomia delle isole Åland, situate nel golfo di Botnia, fra Svezia e Finlandia.
Le Åland sono un arcipelago di 6707 isole con circa trentamila abitanti con una situazione politica ed economica molto particolare.
Questo arcipelago appartiene alla Finlandia, ma è molto più vicino alla Svezia ed è abitato da una popolazione di lingua svedese.
La Finlandia, prima colonia svedese dal 1200 e poi russa dal 1809, proclamò la propria indipendenza il 6 dicembre 1917.
Sulle Åland si svolse un referendum non ufficiale, che vide il 95% dei votanti pronunciarsi a favore della riunificazione con la Svezia.
Åland cercò di far valere i propri diritti alla Conferenza di pace di Parigi, ma la Finlandia si oppose strenuamente.
Poco tempo dopo, nel 1920, il Parlamento di Helsinki approvò una prima legge di autonomia per l’arcipelago molto vaga, che quindi venne rifiutata. La questione divento così una delle prime controversie che la neonata Società delle Nazioni fu chiamata a risolvere.
Il 24 giugno 1921 a Ginevra l’organismo sovranazionale fissò i termini dell’autonomia che fu inserita nella Costituzione finlandese e, sancita dal Parlamento di Helsinki, entrò in vigore il 9 giugno 1922.
Quest’accordo si inseriva in un contesto più ampio volto a creare un vero e proprio accordo esteso a tutto il mondo sul ripudio della forza armata come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e a promuovere il rispetto del diritto e la cooperazione pacifica tra Stati. Tali obiettivi furono però disattesi, salvo l’eccezione che riguardò le isole Åland.
È l’unica regione finlandese con poteri legislativi e l’unica dove lo svedese è lingua ufficiale mentre nel resto della Finlandia lo svedese è la seconda lingua ufficiale.
Gli abitanti delle Åland hanno un proprio parlamento il “lagting”, un proprio esecutivo il “landskapsregering”, una propria bandiera e decidono in autonomia su giustizia, polizia, poste, salute, imposte locali, educazione, radio e televisione e molte altre cose, e sono molto attenti a chi può comprare case e trasferirvisi. Chiunque non sia delle Åland deve avere un permesso speciale dal governo delle Åland.
A causa di questa particolarità anche l’adesione all’Unione Europea ha seguito regole diverse. Vi fu nel 1994 un referendum tra gli abitanti delle isole che l’approvarono insieme alla Finlandia ma con regole particolari che rispecchiassero l’autonomia riconosciuta dalla costituzione finlandese.
L’arcipelago gode infatti di alcune deroghe speciali come ad esempio l’esenzione dalla così detta “area VAT” cioè dall’Imposta sul valore aggiunto. Inoltre per preservare l’economia e l’identità locale è stato introdotto il concetto di “hembygdsrätt”, la cittadinanza regionale.
È anche l’unica regione europea completamente neutrale e smilitarizzata senza la presenza di soldati.
Ampia autonomia, status di lingua nazionale, neutralità e smilitarizzazione sono quindi le caratteristiche di questo modello unico, in tutto il pianeta. Le Åland hanno conservato questa condizione durante il conflitto mondiale e la Guerra Fredda. Proprio a partire da queste premesse sono riuscite a costruire intorno a loro l’immagine di isole della pace.
Questa autonomia, poi ampliata più volte, è un modello che viene studiato in varie parti del mondo. Ma in realtà si tratta di una ricetta politica molto particolare, difficilmente esportabile.
Massimo Apolloni
Photo:Foto di Adam Lapuník da Pixabay