Bruxelles, 5 mar. (askanews) – La Commissione europea presenterà martedì prossimo, 11 marzo, a Strasburgo la sua attesa proposta legislativa sul rimpatrio dei migranti irregolari che non hanno visto accolta la propria domanda di asilo nei paesi Ue. Lo ha confermato stasera a Bruxelles il Commissario per gli affari interni e le migrazioni, Magnus Brunner, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio Giustizia dell’Ue stasera a Bruxelles, aggiungendo che la Commissione presenterà presto, non ancora martedì ma comunque “prima di giugno”, anche la lista europea dei paesi di origine sicuri e la revisione dei criteri dei paesi terzi considerati sicuri, in entrambi i casi, per il rinvio dei migranti in attesa di rimpatrio.
A quanto riferiscono altre fonti comunitarie, non si sa ancora quando sarà presentata, invece, la nuova lista che elencherà uno per uno i paesi terzi “sicuri”, sulla base dei nuovi criteri. Al contrario degli altri due casi menzionati, per la pubblicazione di quest’ultima lista la legislazione Ue in vigore non prevede alcuna scadenza, hanno puntualizzato le fonti
Riguardo al testo legislativo sui rimpatri che sarà presentato martedì, il commissario ha lasciato intendere che potrebbe essere una proposta di regolamento invece che una proposta di direttiva. La differenza sta nel fatto che il regolamento è applicabile direttamente e immediatamente negli Stati membri, mentre la direttiva deve essere recepita nell’ordinamento nazionale di ogni paese con una legge specifica che garantisca il rispetto degli obiettivi indicati. Il testo sostituirà una proposta di direttiva che era rimasta bloccata nei negoziati in Consiglio Ue nella scorsa legislatura.
La nuova proposta di regolamento dovrebbe chiarire la definizione e il concetto di “centri di rimpatri” in paesi terzi, in cui poter inviare i migranti irregolari a cui è stata respinta la domanda di protezione internazionale, che sono oggetto di decisioni di espulsione. “Non è accettabile che oggi nei paesi Ue solo uno su cinque migranti irregolari che dovrebbero essere rimpatriati lo siano poi effettivamente. In termini generali – ha affermato Brunner – quando a delle persone che non hanno il diritto di rimanere si permette di restare nell’Ue, l’intero sistema dell’asilo viene minato. Bisogna agire secondo le regole, altrimenti – ha avvertito – si rischia anche di erodere il sostegno pubblico per una società aperta e tollerante”.
Il commissario ha poi anticipato che il nuovo regolamento sui rimpatri conterrà, tra l’altro, degli obblighi precisi di cooperazione con le autorità competenti per i migranti in attesa di rimpatrio, e conseguenze nel caso in cui non rispettino questi obblighi, regole più rigorose per le persone che rappresentano rischi per la sicurezza, e un rafforzamento del riconoscimento reciproco tra i paesi Ue delle decisioni prese in uno Stato membro riguardo a un migrante irregolare, per evitare che le richieste di asilo respinte siano ripresentate altrove nell’Unione, e infine una semplificazione delle procedure per i rimpatri.