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Petrolio, Opec conferma stime domanda globale (2025 +1,4 mln barili)

Roma, 12 mar. (askanews) – L’Opec ha confermato le sue previsioni sulla domanda globale di petrolio, stimando un incremento pari a 1,4 milioni di barili equivalenti al giorno sulla media del 2025. A trainare la crescita sono i paesi non Ocse, sostanzialmente le economie emergenti come Cina, India e simili che da sole contribuiranno per 1,3 milioni di barili, secondo quanto riporta il cartello degli esportatori nel suo ultimo rapporto mensile.

“Nel 2026 è atteso che la crescita della domanda prosegua robusta”, recita lo studio: per il prossimo anno è atteso nuovamente un incremento pari a 1,4 milioni di barili equivalenti al giorno. Anche in questo caso la stima è confermata rispetto al precedente rapporto mensile.

Secondo l’Opec i maggiori contributi agli aumenti delle forniture globali di oro nero arriveranno invece da Stati Uniti, Brasile, Canada e Norvegia. Il tutto in un quadro in cui il cartello petrolifero ha mantenuto inalterate anche le sue previsioni sulla crescita economica globale: 3,1% nel 2025 e 3,2% nel 2026.

Previsioni di crescita confermate “nonostante le sfide sul commercio e i potenziali sviluppi delle dinamiche geopolitiche”, riconosce la stessa Opec in un riquadro di analisi inserito nello studio. “Le preoccupazioni sul commercio dovrebbero contribuire alla volatilità. Le pressioni sui prezzi potrebbero pesare sulla crescita globale ma è improbabile – afferma lo studio – che siano in grado di far deragliare lo slancio dell’espansione”.

Nel pomeriggio, dopo i ribassi delle passate sedute i prezzi del petrolio mantengono una dinamica di risalita. Il barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord sale dell’1,40% a 70,55 dollari. Il West Texas Intermediate aumenta dell’1,70% al 67,38 dollari.

La scorsa settimana, diversi paesi del cartello allargato degli esportatori, l’Opec+, che include la Russia, hanno concordato di non prorogare i tagli supplementari che si erano autoimposti negli anni scorsi per sostenere le quotazioni. Questo comporterà un aumento delle forniture a partire da aprile.