Giro la chiave e apro la porta di casa. Appoggio le valige nell’ingresso e sospiro pesantemente. Finalmente siamo arrivati a casa. Il viaggio è finito. Ora devo solo svuotare la valigia e sono pronto per un nuovo anno. Solo svuotare la valigia? Magari… la lista di cose da fare è lunga. Meglio iniziare dalle priorità.
Apro la valigia e comincio a togliere i vestiti. Constato subito di aver usato solo metà della roba che avevo portato. È un mio classico errore. Maledizione, se avessi fatto meglio i calcoli, al ritorno avrei avuto più spazio per portarmi dietro cibo e libri in italiano. Separo i vestiti sporchi da quelli puliti e mi preparo a lavatrici a ciclo continuo nella prossima settimana, canticchiando “The Never Ending Story”.
Passo in cucina dove sistemo con cura i biscotti e le patatine che si trovano solo in Italia nella dispensa e metto sotto vuoto salumi e formaggi che avevo stipato tra calzini e magliette e dentro le scarpe. Finalmente ho capito da dove viene l’odore del taleggio. Ora sono più fornito di quei negozi di délicatesse che si trovano in centro città.
Mentre sono impegnato in queste importantissime operazioni, non posso fare a meno di notare il delicato profumino di polvere e sabbia di lettiera di gatto che si è diffuso nell’aria dell’appartamento nell’ultima settimana. Aprire le finestre appare come la soluzione più sensata, ma bisogna fare i conti con la temperatura svedese a – 12 gradi di questo periodo dell’anno. Arieggiare, anche se non più di un paio di minuti in modo che si congelino le chiappe, non sarà sufficiente, dovrò mettere in ordine la sabbia delle gatte, togliere i peli felini dai cuscini e coperte del salotto – avrò probabilmente bisogno di un rasoio affilato o nei casi più estremi un lanciafiamme – e dare una bella pulizia generale. Sarebbe meglio farlo il prima possibile, ma io posticipo a domani… esattamente come ho detto ieri.
Non solo il tempio esterno – la propria abitazione – ma anche il tempio interno – il proprio corpo – deve riadattarsi dopo le vacanze natalizie. Ci sono le vecchie e care routine quotidiane da recuperare. Per prima cosa bisogna ristabilire il fuso orario svedese con colazione, pranzi e cene a orari più adatti alla vita al nord e alle galline. Poi bisogna cercare di andare di nuovo a dormire prima di mezzanotte (certo i film serali alla TV che finiscono a orari decenti aiuterà nel processo) e di conseguenza svegliarsi presto senza rischiare di addormentarsi durante il viaggio in metro, perdere la fermata giusta e sembrare uno zombie al lavoro. Discorso che vale anche per i bambini con le annesse maggiori difficoltà nel buttarli giù dal letto e convincerli ad andare a scuola. Infine l’impresa più difficile, quella che in confronto Frodo che distrugge l’anello nel Monte Fato è una passeggiata di salute: recuperare il peso forma prefestivo. A dire il vero, il proposito del nuovo anno era quello di ritornare alla forma fisica pre-pandemia, ma alla fine, mentre sgranocchio le patatine portate dall’Italia, mi accontento del peso pre-pranzo di oggi.
Ecco, ci siamo. Mi butto a peso morto sul divano e mi areno come una balena sulla battigia. Ho fatto tutto. Ah, no. Devo anche smontare l’albero di Natale. Va beh, non c’è fretta. Basta farlo prima di Pasqua.
Roberto Riva
Foto di Steve Buissinne da Pixabay