Il Lavoratore, ha avuto il piacere di incontrare di nuovo Roberto Riva, autore de “I casi del commissario Grammatikus” e presidente dell’associazione “Varför inte”. Di seguito l’intervista.
-Ciao Roberto, questa intervista segna il tuo ritorno su “Il lavoratore” in veste di autore di libri, precedentemente ho avuto modo di apprezzare il tuo primo romanzo, “I casi del commissario Grammatikus”, oltre che il piacere di poterti intervistare. Hai scritto un nuovo romanzo, “Alla scoperta dell’acqua calda”, ci puoi parlare un po´ della tua ultima opera?
Il mio nuovo romanzo umoristico è un’avventura distopica ambientata in un ipotetico futuro lontano. Gli scienziati condannati di aver condotto ricerca che non porta vantaggi per la società sono imprigionati in una remota isola del Pacifico che funge da carcere di massima sicurezza. Sull’isola vigono alcune regole: i detenuti non si presentano con i loro veri nomi, non possono rivelare la loro ricerca ritenuta futile e sono costretti ai lavori forzati. L’io narrante e protagonista Fleming, con l’aiuto di altri ricercatori strampalati dai nomi importanti come Einstein, Pascal, Copernico e Kelvin, si ribella e mette in atto un piano rocambolesco per cercare di salvare gli altri detenuti dell’isola e recuperare la propria dignità professionale. Oltre a molte scene d’azione incalzanti e molte situazioni surreali e divertenti, questo romanzo vuol far riflettere sul percorso emotivo e personale del protagonista Fleming che intraprenderà anche un viaggio alla ricerca della propria identità per scoprire se la prigione sia quella sull’isola o quella dentro sé stesso.
-Il romanzo sembra molto diverso da quello che presentasti l’ultima volta sulle nostre pagine, come ti è venuta l’ispirazione, c’è stato qualche cosa che ha acceso la scintilla?
L’idea è nata ripensando alle mie esperienze dirette e indirette nel mondo accademico. Spesso mi è capitato di leggere articoli scientifici con scarsa applicabilità nel mondo reale e a volte ho anche messo in dubbio la mia stessa ricerca. Partendo da queste riflessioni, che reputo necessarie per ogni ricercatore, ho sviluppato l’idea di questo romanzo. Per la parte ironica, invece, ho tratto molta ispirazione dai sarcastici premi IgNobel che onorano la ricerca improbabile e in qualche modo divertente.
-Da quel che abbiamo capito, sarà un romanzo d’azione, oltre che con situazioni comiche. Sarà una mia impressione, ma ci vedo anche un po´di attualità, ovviamente attraverso un’iperbole, come quella che racconti. Ci ho visto giusto?
C’è molta attualità. Ci hai visto giusto. Soprattutto adesso che notizie infondate, ricerche raffazzonate e vere e proprie fandonie imperversano incontrollate su internet c’è bisogno di riflettere e cercare di distinguerle dalla vera scienza. Penso soprattutto alle bufale sui vaccini e ai negazionisti del cambiamento climatico, giusto per citarne alcuni esempi senza scomodare i cari vecchi terrapiattisti. Credo sia giusto mettersi sempre in discussione per migliorarsi e per rendere la ricerca scientifica più accessibile a tutti, così da evitare la diffusione di certe stupidaggini.
– Ti ringrazio del tempo che ci hai dedicato, la domanda finale è di rito. Si dice che non c’è 2 senza 3, avremo prossimamente un terzo libro, o ti riposerai un po’?
Di idee ne ho sempre molte e non smetto mai di svilupparle. Al momento sto lavorando a un nuovo romanzo, nel quale analizzo le cose che diamo per scontato nella vita di tutti i giorni e come questo ci possa influenzare negativamente. Lo faccio attraverso gli occhi di due personaggi femminili con i loro problemi professionali e relazionali.
Grazie Roberto.
Grazie a te!
Intervista a cura di Valerio De Paolis
Giovedí verranno pubblicati due estratti dal libro “Alla scoperta dell’acqua calda”