Roma, 6 feb. (askanews) – C’è tanto orgoglio nelle parole di Federica Brignone che nel SuperG di Saalbach 2025 è medaglia d’argento, quarta medaglia iridata della carriera dopo i due argenti in gigante del 2011 e 2023 e l’oro in combinata, sempre nel 2023.
“Sono orgogliosa e contenta – racconta la 34enne valdostana del Centro Sportivo Carabinieri – felicissima di aver fatto il mio massimo nel giorno giusto. In superG non mi era mai riuscito di fare bene in una grande rassegna. In superG non mi era mai riuscito di fare bene in una grande rassegna. Questa pista non era forse nelle mie corde e mi sono detta di rischiare anche nei due punti in cui si poteva, anche a costo di uscire. Oggi si doveva osare il massimo, cercando di essere morbida. Ci tenevo molto ad ottenere una medaglia in SuperG, posso dire che fosse uno degli obiettivi di questa stagione. E’ la mia quarta medaglia mondiale e dico solo una cosa, è bellissima come tutte le altre”.
Un argento che arriva nel cuore di una stagione che ha visto l’azzurra già cinque volte vincitrice in Coppa del Mondo, anche se l’oro era distante solo dieci centesimi di secondo. “E’ una bella emozione, sentivo parecchia pressione addosso in una stagione così. Mi aspettavo io in primis di fare qualcosa di grande ma sono riuscita a concentrarmi sulla mia sciata. Impossibile capire dove sono quei dieci centesimi. Ho fatto qualche sbavatura, ma sono contentissima, sia della mia prova sia delle scelte fatte nei materiali e per questo ringrazio il mio team per il grande lavoro che abbiamo fatto in questi mesi. Stamattina quando ho visto il tracciato ho pensato che sarebbe stata dura per me, ma mi sono detta di sciare a tutta e di rischiare ed ora mi godo questa medaglia: un grande orgoglio. Come sempre nello sci, la gara si vince mentalmente. Questa pista non è ideale per me ed in discesa non mi vedo tra le favorite. Non c’è un punto in cui posso fare la differenza, l’aspetto in cui sono più brava in assoluto. Su questo pendio bisogna cercare di essere morbidi. Ma sono tranquilla, so di sciare bene da settimane, sono presente e lucida”.
Questione di centesimi – solo sei – lasciano invece Sofia Goggia ai piedi del podio, in quinta piazza: “Qualcuno deve essere ai piedi del podio ed oggi è toccato a me. Ho fatto una buona gara, qualche imperfezione qua e là, credo di essermi giocata tutto nel salto finale, troppo a destra. Anche nel Panorama Sprung ho saltato più lontano di quanto mi aspettassi e ho dovuto poi ritardare la successiva curva a sinistra. Mi spiace per quei centesimi: è esattamente quello che ho fatto a Schladming nel 2013 quando al mio primo mondiale ero stato quarta. Qualche imperfezione qua e là, insomma: ma da questa gara mi porto via la consapevolezza di essere competitiva. La discesa sarà diversa da questo superG: oggi c’era una neve bella da spingere. In discesa ho tante cose da limare, da rivedere. Nelle prove non sono ancora riuscita ad azzeccare la linea e la sciata perfetta. In discesa c’è molto spazio per la scorrevolezza, serve massima sensibilità. Le favorite saranno proprio tutte le ragazze che sanno far scorrere gli sci: la concorrenza sarà tanta, anche perchè sono pochi i punti in cui si riesce a fare la differenza. Sono molto contenta di essere qui oggi, nelle condizioni in cui sono: se ripenso a quello che c’è stato in questi dodici anni, mi dico che la Sofia del 2013 si era messa in gioco proprio per ottenere e vivere questa vita. Poi è chiaro che si vive sempre con lo sguardo puntato in avanti e la gara più importante è sempre la prossima”.