Semlor e Frittelle: un Viaggio tra Venezia e Stoccolma

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Passeggiando per il centro di Stoccolma, i miei occhi si riempiono di piccole nuvolette di panna che mi invitano ad osservare più da vicino le ricchissime vetrine di pasticcerie e panifici che percorrono le vie della città. Mi fermo per un attimo a pensare al fatto che oggi sia il Fettisdagen, meglio conosciuto come Semmeldagen che, invece, da piccolina chiamavo Martedì Grasso. Ricordo che, puntualmente ogni anno, passavo la giornata mangiando più frittelle possibili, godendomi l’ultimo giorno del Carnevale di Venezia.

La cosa ad oggi mi fa sorridere pensando al fatto che, forse, Stoccolma e Venezia, non siano poi così distanti… Faccio quindi una rapida ricerca in Internet, leggendo, infatti, che entrambi i dolcetti nascono dalla stessa tradizione, legata al periodo antecedente alla Quaresima. La differenza però, l’ha fatta il tempo, essendosi poi evolute in modo diverso… Venezia, con le sue frittelle in chiusura al Carnevale (ma ancora legata alla Quaresima) e la Svezia, con i suoi Semlor, rimanendo più legata alla parte gastronomica del prodotto.

La mia attenzione, dopo questo rapido consulto, torna presto ai meravigliosi Semla che non fanno che chiamarmi a loro. Non resistendo più alla tentazione e, quasi in obbligo in un giorno a loro dedicato, mi fermo in una pasticceria, ne ordino uno e ne faccio un morso. Mi affaccio alla grande vetrata accanto a me, chiudo gli occhi per un momento ed un flashback mi trasporta alla mia infanzia veneziana.

Mi trovo nella mia caffetteria preferita della città, in una piccola calle affacciata su un canale che rispecchia il cielo limpido, e gli abbozzi di qualche nuvoletta. Arriva finalmente la mia frittella alla crema, ne mangio un po’ e mi rilasso osservando le maschere passare. Una, ha indosso un vestito tutto nero con il viso coperto da una maschera caratterizzata da lungo becco, ricordando i medici che in passato curavano la peste; un’altra, al contrario, è tutta variopinta e decorata da dettagli eleganti che ne risaltano la raffinatezza… Poco più indietro, chiama la mia attenzione una famiglia vestita da Lupo, Nonna e, una Cappuccetto Rosso piena di coriandoli sulla gonna del piccolo abito, strappandomi così, una risata affettuosa.

Il profumo di vaniglia, il sole e, le gondole che muovono dolcemente l’acqua del canale, mi cullano in una calma preziosa che spesso perdo fra gli impegni di tutti i giorni. Ricordo le corse fra i ponti per arrivare in tempo alle lezioni, alla vita di piacevoli contrasti che solo Venezia può regalare… Penso poi ad oggi, alla mia vita un po’ più fredda, ma serena, qui a Stoccolma e, alla piacevolezza della sua atmosfera quasi ovattata, un po’ come i Semla… Sento una voce che mi chiama insistentemente, da suono lontano, si fa sempre più vicino… apro gli occhi.

La mia amica Sophie se la stava ridacchiando: “Tu ed i tuoi sogni ad occhi aperti!”, mi dice. Così, ridacchio a mia volta e ricominciamo a mangiare quelle squisite nuvolette svedesi, circondate dalla bellezza mozzafiato dell’arcipelago venezian… ah, ops, di Stoccolma che ogni giorno ci delizia con le sue, mille e meravigliose, isolette dalle casette rosse.

Camilla Cosi
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