Come ci vedono
Niente di strano fin qui per chi, come me, è cresciuto a pane e kitsch. Lo sbalordimento sopraggiunge quando mi accorgo che i protagonisti di questo revival cantano in italiano.
Gli språkcafé: imparare rilassandosi
Esercitarsi con la lingua svedese, non è una cosa da dover fare solo a scuola davanti ai libri, lo si può fare anche davanti una tazza di caffe colloquiando in maniera serena e senza stress, con qualcuno che hai conosciuto, magari, qualche istante prima. Lo si può fare negli språkcafé.
Sotto attacco
Su molti argomenti, ovviamente, ma su uno in particolare: la pericolosità degli uccelli. Non mi riferisco solamente ai rischi di parcheggiare sotto un albero e ritrovarsi la macchina messa peggio di una cloaca di Calcutta e neppure alla sveglia forzata alle cinque del mattino provocata dal cantico delle creature accovacciate sul balcone di casa. Penso soprattutto a quello che mi è successo un paio di giorni fa.
Dica trettitre
Non mi resta altro che sedermi. Non c’è molto per distrarsi, se non alcuni giochini e libri per bambini o riviste scientifiche vecchie di qualche anno. La scelta è semplice e mi lancio prima che possa farlo qualcun altro su “Pierino incontra i dinosauri”.
Il Festival di San Remo
Che piaccia o no, che lo si segua dalla prima serata o lo si eviti come la peste, il Festival di Sanremo fa parte della nostra identità, della nostra italianità.
Italiani in Svezia nei secoli: Giacomo Bove
GIACOMO BOVE (Maranzana 23.4.1852 – Verona 9.8.1887). Esploratore. Nasce a Maranzana, in Piemonte nel Monferrato Astigiano, da Francesco Bove e Antonia Garbarino, proprietari di diversi vigneti. Giacomo è primogenito di quattro fratelli: Maria, Isabella, Giuseppe e Rosa.