Rientro
Apro la valigia e comincio a togliere i vestiti. Constato subito di aver usato solo metà della roba che avevo portato. È un mio classico errore. Maledizione, se avessi fatto meglio i calcoli, al ritorno avrei avuto più spazio per portarmi dietro cibo e libri in italiano. Separo i vestiti sporchi da quelli puliti e mi preparo a lavatrici a ciclo continuo nella prossima settimana, canticchiando “The Never Ending Story”.
Palermo – Narvik
Ma quello che mi affascina sarebbe di conoscere il nome del funzionario delle Ferrovie Regie che pensò di pubblicizzare il collegamento Palermo Narvik. Forse un tentativo d’imitazione dell’oriente Express? Ma un conto è la tratta Londra Istambul ed un’altro è Palermo Narvik saltando da un treno ad un’altro.
Il secondo impatto.
Quando si va in una nazione mai vista c’è una cosa chiamata shock culturale. Uno shock culturale di per se non è una cosa negativa o positiva semplicemente è la reazione alle diversità che si possono incontrare nel vivere (anche temporaneamente) in un determinato posto invece che il proprio.
ITALIANI IN SVEZIA NEI SECOLI: Alessandro Bichi
Assiduo viaggiatore, attento osservatore e abile scrittore di diari, oltre a visitare paesi del Centro e del Nord Europa, come fecero gli altri italiani, Raimondo Montecuccoli nel 1654, Francesco Negri nel 1663 e Lorenzo Magalotti nel 1674, anch’egli nel 1695 va ad esplorare dettagliatamente la Svezia.
GITA FUORI PORTA: ÅNGELSBERG
Oltre a quelli vicino a Stoccolma come il castello di Drottningholm, le rovine della città vichinga di Birka ed il cimitero monumentale Skogkyrkogården, ve ne è uno a 170 km in direzione nord ovest facilmente raggiungibile da Stoccolma. Si tratta del complesso siderurgico di Ängelsberg.