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Tennis, Sinner al Tg1:”Non c’è posto più bello di Roma per tornare”

Roma, 29 apr. (askanews) – “Ci vediamo a Roma, speriamo di essere preparati per esserci ma sono molto contento di fare ritorno a Roma, non c’è posto più bello”. Così Jannik Sinner, intervistato questa sera in esclusiva dal direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, dà appuntamento al Foro Italico a tutti i tifosi azzurri che nel corso degli Internazionali BNL d’Italia, torneo che segnerà il suo ritorno in campo dopo i tre mesi di inattività scontati in seguito all’accordo stipulato con la Wada per il caso Clostebol, potranno tornare ad ammirarlo.

“Ognuno è libero di dire quel che vuole e di giudicare – ha aggiunto Sinner riferendosi ai tanti commenti rilasciati da molti suoi colleghi in merito a quanto lui accaduto – l’importante per me è che so io cosa è successo e cosa ho passato ed era molto difficile e non auguro a nessuno di passare da innocente una cosa del genere”

“L’anno scorso è stato molto stressante ma siamo riusciti ad ottenere risultati incredibili, anche quest’anno siamo partiti bene poi è successo quello che è successo. All’ inizio era un po’ strana la situazione in cui mi soni trovato, anche fuori dal campo sono successe delle cose che non mi aspettavo ma piano piano sto tornado nel ritmo di allenamenti veri e con un obiettivo davanti. Mi sto allenando con dei giocatori forti per vedere su che livello sono, a volte va bene altre ho un calo. Sono però contento di tornare a Roma, un torneo speciale, ma sicuramente ci entrerò con un mentalità diversa. Mi manca la competizione, nell’allenamento non hai pressione e tensione, ma sono contento, ripeto, che questa fase sia terminata e siamo pronti a ripartire”.

“Cosa è successo? In quel momento lì non ho capito cosa fosse successo, non sapevo nulla, poi ho accettato – devi accettare – e abbiamo provato a ricostruire e abbiamo saputo subito da dove proveniva questa contaminazione. Ma ho fatto fatica ad accettare questi tre mesi perché nella mia testa mi dicevo ‘non ho fatto niente, perché devo pagare il prezzo?’. Poi abbiamo parlato con il mio avvocato in modo molto concreto su quello che poteva succedere nel peggiore dei casi”.

“Come mi sono sentito io in campo non era come un giocatore si dovrebbe sentire. Ci alleniamo tanto per poi divertirci quando giochiamo una partita bella e questo divertimento giorno dopo giorno è andato un po’ via. La fortuna che ho avuto è stata avere delle persone intorno a me che mi hanno aiutato molto e mi hanno creduto: il mio team, la mia famiglia. Alla fine ho costruito la mia bolla dove non entrava nessun altro e questo mi ha dato la voglia di continuare e di prepararci bene per i Grand Slam perché l’anno scorso li ho giocati bene, anche se ho avuto un piccolo infortunio prima del Roland Garros. E’ andato tutto bene anche se non mi sono sentito una persona felice in campo”.